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LA CAPPELLA DETTA DELLA MADONNA MORA

E quella nella Basilica di S. Antonio, a destra di chi guarda l'Arca del Santo. Essa e l'avanzo dell'antica chiesa dedicata a S. Maria Mater Domini, edificata nel 1100 e restaurata nel 1229 dal Vescovo Jacopo Corrado, poi demolita nel 1232, un anno dopo la morte di s. Antonio, onde fabbricare l'attuale Basilica. Quella cappella rimase intatta per poter in essa continuare le funzioni religiose durante la costruzione del grande tempio e rimase poi in esso incorporata.

Nel 1852 venne molto bene restaurata senza alterare il suo antico stile che la rende tanto diversa dal resto del Tempio. Essa e meritevole di venir ricordata perché ,e uno dei monumenti più antichi e più ben conservati che possediamo, ed una lapide sopra il suo altare rammenta appunto questa sua antichità, ed un frammento di una epigrafe in essa conservato porta la data del 1094. Nel mezzo della cappella vi e la tomba della famiglia Obizzi, che contiene le ceneri di Pio Enea degli Obizzi e di sua moglie Lucrezia Dondi dell'Orologio uccisa il 14 novembre 1654 da certo Attilio Pavanello perché volle mantenere intatta la sua fedeltà al marito. A questa nobile donna il Comune di Padova decreto nel 1661 quel monumento in Salone che vedesi sulla parete dietro il grande cavallo di legno.

Nella medesima tomba vi e anche la spoglia del figlio loro Ferdinando Obizzi che aveva vendicato la madre uccidendo nel 1662 il Pavanello, e che poi fuggito a Vienna divenne celebre generale dell'Austria, ed invento quelle armi da fuoco chiamate col suo nome Obizzi o Obici. Sotto la finestra vi e la tomba della famiglia Negri la quale ,era patrona della cappella prima degli Obizzi. Di fronte alla tomba Negri vi e il magnifico sarcofago di Raffaele Fulgosio che fu uno dei più celebri professori di legge della nostra Università, morto nel 1427.

    

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Ignazio Sommer (Merzio)